Terzo Pilastro Programma Horizon 2020: Sfide per la Società

Post on 21 Novembre 2016
by Avv. Nicola Ferrante

Sintetizzando al massimo, si è detto che il primo pilastro di Horizon 2020 (eccellenza scientifica) ha una dimensione più teorica del secondo (leadership industriale), che ha invece un taglio più pratico, anche se poi entrambi tendono in qualche modo a entrare in contatto. Il terzo pilastro di Horizon 2020 è quello di più “ampie vedute”. Affronta alcuni temi particolarmente delicati e preoccupanti per la popolazione europea (e non solo), per cercare di porvi rimedio attraverso le attività di ricerca e innovazione.

Di conseguenza, “sfide per la società”, ragionando in ottica mondiale, si rivolge a progetti più vasti, dalle attività di ricerca di base alla propagazione del “prodotto finito” all’interno del mercato dell’UE, e presuppone la cooperazione con paesi terzi.

Per comprendere più efficacemente a cosa si riferisca questo pilastro, vengono indicati 7 priorità di azione o sotto-programmi tematici: costituiscono sfide alle quali occorre rispondere con attività di ricerca e innovazione (tecnologica) che raggiungano comprovati livelli di efficacia.

A) Salute, cambiamento demografico, benessere. La sfida è migliorare la qualità della vita umana, prevenendo e curando in maniera più efficiente. L’obiettivo immediato è sostenere innovazioni tecnologiche che possano rispondere efficacemente al problema individuato.

B) Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e silvicoltura, ricerca marina, marittima e sulle acque interne e bioeconomia. La sfida è migliorare la qualità dell’alimentazione e preservare le risorse naturali.

C) Energia sicura, pulita ed efficiente. La sfida è da un lato innalzare la qualità dell’ambiente in modo sostenibile, dunque con interventi di lungo termine e tali da non esaurire i loro effetti positivi col passare del tempo, e dall’altro rendere l’UE più autosufficiente nella risposta al fabbisogno di energia. Ci si impone allora di produrre dall’interno più energia facendo sì che essa si riveli il meno inquinante possibile.

D) Trasporti intelligenti, verdi e integrati. La sfida è creare una rete di mobilità che metta in comunicazione quanti più attori del mercato europeo, senza però incidere in negativo sull’ambiente, per evitare di pregiudicare la bontà delle risposte ad altre sfide.

E) Azione per il clima, efficienza delle risorse e materie prime. La sfida è analoga a quella individuata nel punto C, perché le priorità ambientali sono evidenti. Tuttavia, se lavorare su un’energia efficiente impone di trovare soluzioni all’alternativa “acquisto di energia da paesi terzi” (leggasi soprattutto “petrolio”), efficienza di risorse e materie prime nel quadro dell’azione per il clima sottintende offrire risposte innovative al rischio di perdita di risorse naturali e di biodiversità. Insomma, pur avendo un indubbio carattere proattivo (creare ciò che manca), questa sfida si fonda al contempo su un approccio difensivo (proteggere ciò che esiste).

F) Europa in un mondo che cambia - società inclusive, innovative e riflessive. La sfida è pervenire ad un livello di coesione più alto e diffuso di modo da realizzare ricerca e innovazione in forma coordinata e cooperativa, in primis nell’Unione europea, ma anche con i paesi terzi.

G) Società sicure - proteggere la libertà e la sicurezza dell’Europa e dei suoi cittadini. La sfida è affrontare minacce esistenti o probabili, prevenendone realizzazione (laddove possibile) e diffusione e limitandone le conseguenze negative. Tra le minacce individuate non vi sono solo quelle di origine umana, come il crimine, il terrorismo, gli attacchi informatici, ma anche le catastrofi naturali.

Come si nota, esistono forti connessioni tra varie azioni prioritarie del terzo pilastro di Horizon 2020, così come tra le sfide di questo pilastro e il campo d’azione di “eccellenza scientifica” e “leadership industriale”. Tanto per fare un esempio, si immagini il sostegno economico a ricercatori che lavorano su sostanze da impiegare con successo nell’agricoltura biologica, a imprese che producono tecnologie atte a favorire l’applicazione di tali sostanze in campo agricolo, e l’importanza di queste attività (e dei rispettivi finanziamenti) ai fini delle sfide rappresentate dalla sicurezza alimentare e dalla salute umana in Europa.

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